Stagione stranissima quest’anno…nuvoloni bassi e grigi tutte le mattine e umidità da paesi tropicali! Decido di alzarmi presto, anche perché si va a letto alle 9 e alle 4 si è già svegli a rigirarsi nel letto. Stamattina la temperatura ricorda le mattinate di settembre sugli appennini, non minaccia pioggia ma la luce è quanto di meno favorevole per la fotografia.
Si parte alle sette dopo colazione e un pallido sole affiora sotto lo strato cenere che ricopre la volta celeste, il primo tratto nell’area boscosa riserva solamente qualche specie comune e diversi usignoli in pieno canto, alcuni si sono spostati dal campo e magari sono gli stessi. Dei rinoceronti solo tracce.
Nelle praterie aperte con tratti di palude vegetata cantano i tessitori dorati che stanno costruendo i nidi tra le foglie del Papiro, mentre una coppia di giraffe si fa vedere nella parte più aperta. Il piccolo ha forse due settimane e sta molto vicino alla madre che lo lecca continuamente. Si guardano intorno, è il periodo più pericoloso per una giovane giraffa, iene e leoni possono sopraffare velocemente una femmina adulta da sola e uccidere il piccolo. Faccio qualche foto, nel frattempo la luce è diventata piacevole e i raggi del sole intiepidiscono l’ambiente.
La vista sulla piana con il contorno delle Nyambene Hills è fantastica, rotta qui e là dalla presenza delle palme Doum in crescita. Sulla testa mi volano centinaia di rondini eurasiatiche ancora in svernamento, con i giovani che non hanno ancora terminato la muta da adulti e sembrano altre specie come la Rondine etiope o i giovani di Codalira. Ci sono pochissimi balestrucci e nessun Topino. Variopinti gruccioni golabianca svolazzano catturando le farfalle che passano loro a tiro, mentre albanelle minori e falchi di palude volteggiano in lontananza.
Tutto normale, cambiamo area e ci spostiamo in una zona a cespugli bassi che generalmente è arida, con nudo terreno rosso e erba gialla dove è presente; adesso è invece molto verde e in fiore, con compatte zone di erba anche abbastanza alta. Si iniziano a vedere le innumerevoli ghiandaie marine (alla fine il conteggio odierno sarà 187) e nuvole di Quelee beccorosso che mi ricordano i voli degli storni in inverno. Nessun gatto all’orizzonte, solo tracce di due iene macchiate (difficili da incontrare nel parco, qui sono molto riservate e caute).
Le ghiandaie marine sono veramente dappertutto adesso, fiocchi azzurri sul verde dei cespugli. La vista di un enorme Baobab pieno di foglie è incredibile, è la prima volta in dieci anni che ne vedo uno così pieno. E’ veramente un albero spettacolare. Altri ne vedrò nella mattinata in una zona più arida con la cima già ingiallita.
Tra le diverse albanelle comuni che volano a caccia sull’altopiano una attira la mia attenzione, decido di aspettarla e quando è abbastanza a tiro scatto diverse foto, si rivelerà una pallida del secondo calendario. Contento decido che è ora per la colazione nel bush e ci dirigiamo al punto di osservazione sul fiume Rojewero. Qui in una piattaforma di legno o di quel che resta dopo le inondazioni, ci affacciamo sulle rapide e con calma sorseggiamo il caffè con biscotti, mangiamo la banana e il sandwich con uovo, più juice di arancia. Sulle rocce che spuntano tra le rapide svolazza una coppia di Ballerine bianche africane, mentre un coccodrillo di circa un metro e mezzo si mimetizza tra i tronchi rimasti impigliati tra le rocce. L’area è alla foce del fiume Mutundu col Rojewero e in una area nascosta ad acqua calma speravo di vedere l’African finfoot, la mia bestia nera (non sono ancora riuscito a fotografarla), una specie di ibrido tra un rallo, un’anatra di tuffo e una strolaga, molto schiva e rara a vedersi. Poi ci dirigiamo alla Hippo-pool dove fotografo alcuni ippopotami, ma è a metà strada al ritorno che troviamo un gruppo di elefanti. Si tratta di un cross del fiume famoso, l’unico ben percorribile, vediamo alcuni elefanti giovani che si rincorrono giocando e facendo la pantomima della carica, poi ci fiutano e si nascondono dietro la vegetazione dell’altra riva. Decidiamo di aspettare e dopo circa 15 minuti con l’arrivo delle femmine si dirigono all’abbeverata. Non ho una visione speciale, le sponde sono abbastanza ripide per l’auto e sulle sponde la vegetazione è piuttosto ricca, scatto diverse foto, ma la mezz’ora passata a osservare e fotografare questi animali meravigliosi è sempre impagabile. Osservare le diverse caratteristiche caratteriali nel gruppo è affascinante e ti fa gioire della fortuna che ho a raccontarvi queste sensazioni. Io le vivo di persona ed è tutt’altra cosa.
Ma spero di trasmettervi al meglio tutto quanto.
Un saluto alla prossima.